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  • in risposta a: buon compleanno princess!! #12368
    imported_Atticus
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    Tanti auguri princess. (O dovremmo dire auguri “allievo” Princess? 🙂 )

    in risposta a: Musicisti #12290
    imported_Atticus
    Partecipante

    @Ptolemaios wrote:

    …..nell’organo hai principali (il tipico suono dell’organo), oboi, cromorni, flauti, bombarde, fagotti, viole, voce umana, alcuni pure i campanelli (non quelli di Atticus 😀 )..

    Messere, mi permetto di insistere 8) . E’ sotto gli occhi di tutti che nelle esecuzioni organistiche il frenetico movimento delle gambe e il continuo ricorso ai registri rappresentano una metafora neppure troppo velata delle corse ai batacchi. Una indiscutibile conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, della discendenza di codesta nobile arte da quella del più antico campanello da gamba. :geek:

    in risposta a: Musicisti #12287
    imported_Atticus
    Partecipante

    Concordo con la tesi di Major perchè ne ho avuta una diretta conferma qualche anno fa.

    Stavo pranzando con alcuni colleghi di lavoro e la conversazione era finita sull’argomento musicale perchè erano i giorni nei quali dovevo scegliere un piano da acquistare per Andrea (my son 🙂 ) in sostituzione della sua vecchia tastiera elettronica. Confessata la mia minerale incompetenza in materia e quindi la paura di fare un acquisto anche costoso che si rivelasse sbagliato in futuro iniziai a discettare di musica e di strumenti musicali con uno in particolare dei miei colleghi. Ci volle pochissimo per capire come questi si intendesse a fondo della materia e, parla parla, scoprii con mia sorpresa (lo conoscevo da anni) che egli aveva frequentato il conservatorio, si era diplomato in pianoforte e, prima di tentare l’avventura informatica aveva fatto parte per diversi anni di un complesso jazz che aveva girato e suonato per tutta l’europa. Dopo avermi dato dei consigli (che, fra parentesi, si sono in seguito rivelati tutti azzeccati) , mi parlò anche dello strumento che aveva a casa di costo e qualità professionali. Sempre più stupito da quello che andavo scoprendo gli chiesi che cosa suonasse la sera dopo una giornata di duro lavoro e con mia somma sorpresa mi rispose che da molto tempo non suonava più e che erano rarissime le volte nelle quali gli capitava.
    Visto il mio stupore e il mio sguardo interrogativo sul perchè non volesse usare il tesoro che si ritrovava fra le mani mi rispose con una punta di rimpianto che non suonava più perchè non riusciva più a fare le cose che faceva quando suonava davvero e si allenava anche sette otto ore al giorno. Ci rimasi male! Davvero.

    Per me chi sa suonare anche poco uno strumento e sa leggere uno spartito possiede un tesoro inestimabile. Ai miei tempi (mamma 😮 l’ho detto! Accidenti agli anni che passano) iniziare a farsi una cultura musicale fin da bambini era una chimera. Ricordo benissimo le elementari dove l’ora di musica veniva intesa come una serie interminabile di “battere e levare” , tutti disposti in fila davanti all’unico pianoforte sul quale strimpellava una zitellaccia che guai a toccarle un tasto con un dito. Erano urlacci da levare di sentimento. E le poche volte che si riusciva a sgattaiolare nella sala delle riunioni e ci avvicinavamo curiosi a quel monolito nero cercando di sollevarne il coperchio lo trovavamo sistematicamente serrato, bloccato, chiuso a doppia mandata, meglio di una cassaforte! Insomma, in cinque anni non ho mai avuto la soddisfazione una volta di darci una pestata su quei bei tasti bianchi e neri. (E forse è per quello che poi mi sono rifatto sui campanelli! 😛 )

    Adesso, fortunatamente, grazie anche alla mia prole, le note del piano risuonano ancora nella mia casa e le ascolto sempre volentieri insieme a qualche cd del vecchio Bach :inlove: (e ogni tanto a qualche buon rock anni sessanta :emo: ).

    in risposta a: Il raduno 2008 #12149
    imported_Atticus
    Partecipante

    Perbacco! Qualcosa mi sfugge! O non eri tu Aiace la colonna portante del negozio? Oppure di attività commerciali ce ne sono due? ❓

    Bah,in ogni caso, poichè la signora ti ha dato disco verde, datti da fare! Prepara i bagagli e mettiti “on the road” come nei favolosi ’70. 8) . Diglielo anche tu Alter.

    Subito. Forza discipuli della curva sud, un po’ di tifo! Avanti le ragazze pon pon!

    Aiace bum bum bum Aiace bum bum bum Aiace cia cia cia! 😀

    in risposta a: Auguri, Tita Livia! #12261
    imported_Atticus
    Partecipante

    Uh guarda Alter, il compleanno di Tita ! Ricordi?

    Mumble vediamo, Tita Tita , ah ci sono! Milton Queiroz da Paixao, noto come Tita ex calciatore brasiliano, vincitore di una Coppa UEFA nelle file del Bayer …

    Ah ma allora sei proprio andato! Che c’entra la coppa Uefa?

    Eh, non ti scaldare per così poco! Fammi pensare…mumble……ma certo,..indovinato! Dalla Sora Tita! Specialità toscane trippa e lampredotto; aperto anche la domenica. Ricordo che…

    Tita Livia non è una trattoria! E’ una ragazza capito? Una femmina! T i t a! Allora?

    Ah facile! Tita rimembri ancora…quando beltà splendea negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi..

    Numi tenetemi! No! Quella è Silvia di Leopardi.

    Ah già, hai ragione! Come ho fatto a non pensarci prima! Aspetta aspetta….ci sono! Famosa imperatrice romana di cui rimangono imponenti vestigia fra cui L’arco di Tita.

    A me un palo!

    Oppure…..mamma mia…. Tita Von Teese!!! 😛

    SBAM

    Oddio che è successo Atticus?

    Niente niente, hai avuto un leggero giramento di testa. Adesso siediti e riproviamo:
    Chi è Tita Livia?

    Quella cara ragazza con lo sguardo birichino bravissima a scuola che si è appena iscritta all’università, che abbiamo incontrato all’ultimo raduno e alla quale volevi tagliare i ditini?

    Proprio lei! E oggi finisce gli anni!

    Perbacco! E io ho ancora il frac in tintoria! Che facciamo?

    Le facciamo tanti auguri con la speranza che torni presto a scrivere e a farci visita.

    E sia. E allora Buon compleanno Tita, cento di questi giorni!

    E scriva, mi raccomando. 🙂

    in risposta a: Il raduno 2008 #12129
    imported_Atticus
    Partecipante

    Ho provveduto or ora a dare conferma della mia prenotazione e vedo con piacere 🙂 che finalmente avremo fra noi praticamente tutti i grossi calibri di Discipulus , anche se non posso fare a meno di notare con rammarico una assenza importante nell’elenco dei partecipanti.
    Mi riferisco ad una persona che rappresenta una delle colonne portanti dell’intero sito e che per l’ennesima volta non sappiamo se sarà con noi. Naturalmente non dirò chi è, non starebbe bene, dico solo che da Napoli a BorgoCollelungo non c’è poi tanta strada, che ristorante, latino e correzioni per una volta potrebbero pure fare a meno di lui per qualche ora e che davvero farebbe piacere a tutti incontrarlo insieme alla sua signora.
    Insomma, che hai deciso di fare quest’anno Gino?

    in risposta a: Musicisti #12281
    imported_Atticus
    Partecipante

    Da giovane suonavo (mi dicono con notevole predisposizione) i campanelli da gamba; poi, crescendo (e diminuendo la velocità della corsa) con rammarico ho smesso.

    (Chiamasi campanello da gamba uno istrumento normalmente locato a lato di porte e portoni.
    Nell’antico formato da un cavicchio sporgente sulla facciata del palazzo che, tramite un rinvio di corde e tiranti, azionava una molla spirale a cui era fissato un campanaccio. Da qualche parte, alla estremità del tutto, trovavasi di solito uno sprovveduto inquilino. Uno strattone al cavicchio generava una forza di uguale portata che, propagandosi attraverso i tiranti, trasmetteva lo strappo alla molla che azionava il campano. A seconda dell’intensità della forza all’origine potevasi avere alla destinazione un suono variante dall’ aulico bucolico all’allarmistico catastrofico, cosa che non mancava mai di ripercuotersi sulle risate dei suonatori e sui nervi degli ignari ascoltatori. L’esecuzione si concludeva di solito con una fuga (degli esecutori, da qui il nome “da gamba”) seguita dalla estatica contemplazione da dietro un angolo degli sguardi assassini e delle grida alla luna esibiti ad una strada deserta dagli inquilini affacciati alle finestre.

    Nel corso del tempo la tecnica del campanello da gamba raggiunse vertici eccelsi e si narra di esecutori capaci di far suonare contemporaneamente i campanacci di un immobile di sei piani con fuga e contrappunto per finestre sbattute, coro e voci soliste. Pare che anche Buxtehude e Bach siano stati in gioventù maestri di questa tecnica e che molte delle loro immortali composizioni debbano non poco al ricordo delle loro giovanili scorrerie.

    Purtroppo, con l’evolversi della tecnologia, il campanello da gamba fu sostituito nel tempo da più moderni e squallidi componenti elettrici. L’esecuzione ovviamente ne soffrì non poco. Alla tirata del batacchio (che non di rado rimaneva letteralmente in mano all’esecutore) così spontanea e colorita subentrò l’asettica pressione di un bottone, del tutto inadeguata alla seria esecuzione poiché, mentre nel vecchio sistema la pressione della molla portava a suoni che si potevano modulare a piacimento a seconda della forza impressa dal gesto e che si smorzavano lentamente nel tempo (consentendo quindi l’attacco immediato della fuga) nel nuovo sistema, al cessare della pressione (del dito sul campanello) cessava repentinamente anche lo strepito nell’appartamento, con ovvia diminuzione del risultato e impossibilità conseguente di allontanarsi senza essere scoperti. Si cercò quindi di porre rimedio a questa moda deteriore applicando nell’interstizio fra il pulsante e la cornice un fiammifero o uno stuzzicadenti che, rotto a filo della campanelliera mantenesse premuto il pulsante anche al rilascio della pressione, ma i risultati furono deludenti. La mancanza di stuzzicadenti, le martellanti campagne antifumo, le suonerie elettroniche con i toni più strani, l’aumento delle armi da fuoco detenute da proprietari sempre meno avvezzi al disturbo, il rumore onnipresente del traffico che copriva le grida e gli improperi, dettero il colpo di grazia a questa sublime arte. Ad oggi l’uso del campanello da gamba è praticamente scomparso. ;( )

    in risposta a: Il raduno 2008 #12128
    imported_Atticus
    Partecipante

    @Peppone wrote:

    Sostiene il Major che il buon Atticus ha recato ai raduni delle maestose fiorentine di mugellana. E la tradizionalista BQ sostiene che la più adatta per le bistecche, senza nulla togliere alle altre, è la chianina. Non trovando sostanziale differenza, mi sono opposto a quanto sostenuto dai due. Tornati a casa, e googolando spensierato, ho fatto qualche ricerca sulla Chianina e la Mugellana. Ma se della Chianina si trova gran copia di informazioni, la Mugellana non viene citata come una razza. Di qui il desiderio di chiedere ad Atticus: ma la Mugellana è una razza particolare di vacca, oppure è semplicemente una mucca, sia essa di razza chianina, maremmana etc. allevata nel Mugello? :^)

    E quella a me: Nessun maggior dolore
    che ricordarsi del tempo felice
    nella miseria; E Ciò sa l’tuo dottore.

    Ma s’a conoscer la prima radice
    del nostro amor tu hai cotanto affetto
    dirò come colui che piange e dice.

    Ebbene, (sospiro), visto che l’argomento culinario va per la maggiore bisognerà parlarne. 😛

    Tralascio i commenti sui riti tribali del Tuscolo di cui narrano le leggende raccontate dai vecchi ai nipotini che, nelle notti di tempesta, presso il canto del fuoco, stanno ad ascoltarle a bocca aperta. Tralascio anche di dire che, data la giornata particolarmente serena, guardando a sud, si poteva vedere il fumo della grigliata direttamente da Firenze.

    Limitandomi a rispondere a Peppone vorrei sgombrare il campo da un equivoco. Le bistecche che abbiamo mangiato nei trascorsi raduni provenivano da un “Centro Carni Mugello” struttura che macella solo bovini italiani e che con un disciplinare rigoroso traccia l’intera vita dell’animale dalla sua nascita, alla sua macellazione, imponendo rigide norme di allevamento ai propri soci (per la massima parte ubicati nel mugello). Le razze utilizzate sono quindi di varia natura e comprendono tagli derivanti da vitelloni, sia maschi sia femmine, allevate in purezza (Chianina, Romagnola, Charolaise, Limousine, Pezzata rossa, Marchigiana, Maremmana, Podolica, Calvana etc.)

    Poiché molti dei partecipanti al raduno non erano adusi al consumo di carne alla brace di dimensioni e spessore spropositati, per di più cotta al sangue, abbiamo pensato che tali carni, da noi chiamate per brevità “mugellane” fossero più adatte (sia per morbidezza, sia per il sapore più vicino alle tradizionali carni che popolano le tavole italiane) ad introdurre senza traumi palati non avvezzi al carnasciale alle delizie della bistecca sulla brace.

    Visto però che qui si vuol assurgere alle vette della perfezione giochiamo pure pesante e quindi ben venga la chianinata (meglio se accompagnata da abbondante chianti classico e successivamente da un bel sigaro toscano, che alle signore dona sempre un certo non so chè 😀 ).

    Cavete omnes dunque! 8)

    in risposta a: Auguri a Luca! #12243
    imported_Atticus
    Partecipante

    Oops. Ci siamo un po’ arrugginiti con le abitudini di un tempo e siamo arrivati un po’ in ritardo. Auguri comunque! 🙂

    in risposta a: Dyscolus 2.0 #12030
    imported_Atticus
    Partecipante

    @Dionisius wrote:

    Ah, Atticus! Allora, ecco la ricetta per un piatto tipico lombardo.

    La Cassoeula
    Ingredienti: un chilo di costine, abbondanti cotenne, (è possibile aggiungere un piedino o altre parti del musetto e un salamino-verzino a testa), tre carote, due gambi di sedano, due cipolle medie, concentrato di pomodoro, due belle verze che abbiano preso il gelo, lardo o pancetta (burro di fattoria in caso di difficoltà), sale e pepe………………………

    La sa una cosa messer Dionisius? Lei è di una bontà commovente! :envy:

    (Dice la verità sior Dionisius, mi creda. Leggendo le sue note è diventato rosso come un peperone e si è messo a piangere!)

    Taci Alter! Lascia che il mio dolore mi…mi…..mi…..ma basta! Non resisto più. :@
    Che vuoi fare Atticus?
    Te lo faccio vedere io cosa voglio fare. Al frigorifero! A me un cric, un grimaldello, un piede di porco, un succhiello, un cacciavite, un forcipe!
    Santo cielo!
    Apriti dannato elettrodomestico!Aaaapriti!
    Fermo Atticus, te lo stai tirando addosso. (Dico gente! Non vorrete mica continuare davvero con questa moda delle ricette eh?)

    in risposta a: Il raduno 2008 #12121
    imported_Atticus
    Partecipante

    L’idea di incontrarvi di nuovo al borgo (che mi sembra stia diventando per Discipulus come Coverciano per la Nazionale) è oltremodo gradita. Naturalmente, gite a parte, la mia presenza alla grande cena della domenica è subordinata al mio stato di salute. (Non vorrete che assista al canasciale seduto in un canto a sorbirmi un brodino sgrassato vero? :doh: ) Fortunatamente c’è ancora tempo e cercherò di fare il possibile per arrivare in forma all’appuntamento. Risentiamoci in ogni caso al momento delle prenotazioni. 🙂

    in risposta a: Dyscolus 2.0 #12023
    imported_Atticus
    Partecipante

    Ah ma allora lo si fa apposta a parlare di cibo in mia presenza. :@
    Vado di là e mi scontro con la descrizione dettagliata di un ristorante e delle sue luculliane leccornie. Vengo di qua e rieccoli tutti quanti impegnati a discettare di pizze sopraffine dagli omerici diametri!

    E io anche stasera a riso in bianco e acqua minerale!

    Una vera indecenza! Adesso manca solo che si organizzi uno scambio di ricette sui piatti tipici più conditi, saporiti e indigesti che esistano nelle rispettive cucine regionali e poi siamo a posto.

    (Tanto lo so che lo fate apposta a tirare in ballo certi argomenti! Per farmi rosicare lo fate! Uno sta male e quelli che fanno? Gli mettono il dito nella piaga! Ah che rabbia! Ah come sono perversi questi discipuli. 😛 )

    in risposta a: Allocutio #12001
    imported_Atticus
    Partecipante

    Lamentatio.

    Cum a temporibus illis, indagatio, obstinati animi, experire non volebamus, tamen, medico et uxore coacti, sanguinem extratione obtorto collo toleravimus.
    Hodie sententia nos pervenit:

    Habemus colesterolum! :tmi:

    Ferrea dieta necesse est! Uxor sententiavit. :envy:
    Age vero, respondemus, exigua est alteratio, nonne?
    Tacete uxor dixit. Et armarium frigidarium obstruivit!

    “Alter colesterolum habet” Atticus affirmavit. “Atticus habet” Alter iteravit.

    Respondit uxor: Cibaria et compotationes reducere necesse est, porcelli!

    Eheu! Valete convivii, stillatícius sucus vitígenus, condimenta potionesque! ;(

    ( Pepponicus garum considerare oportet …..)

    in risposta a: Quante lingue vi piace? #12060
    imported_Atticus
    Partecipante

    Dunque vediamo… come lingue classiche direi Greco e latino. Se dovessi studiarne una moderna di sanapianta direi Il tedesco. Di inglese ne capisco quanto basta per non voler ulteriormente approfondire.

    Perchè proprio il tedesco?
    Mah, forse perchè gran parte degli storici, filosofi, filologi,scrittori, musicisti e politici hanno scritto in quell’idioma. E poi perchè mi ha sempre affascinato quella tecnica di legare assieme più parole per formarne una unica di lunghezza chilometrica tipo:

    “Rhein-Main-Donaugrossschifffahrtswegdampfschifffahrtgesellschaftskapitänsuniformknopf”

    (Che per chi fosse curioso significa:
    “il bottone dell’uniforme del capitano della linea di navigazione a vapore della grande linea di navigazione Reno-Meno-Danubio”). 😀

    in risposta a: Recentio et emendatio #12038
    imported_Atticus
    Partecipante

    Il solito Aiace – Eastwood che centra un refuso alla distanza di cento passi! Occhio gente! :sweat: 😀

    Tornando a noi (e ringraziando per le puntuali risposte 🙂 ) confesso che la mia perplessità nasceva principalmente dal fatto che la frase latina è al plurale e dall’uso del commovit e conseguente ut.

    (Io avevo ipotizzato questa traduzione:

    Sebbene, impediti dalle faccende domestiche, possiamo dedicare allo studio tempo appena sufficiente e siamo soliti impiegare nella filosofia quel poco che ci è concesso, tuttavia il tuo desiderio, Gaio Erennio, ci ha scosso, a tal punto che tratteremo dell’arte oratoria, perchè tu non pensi o che non ci sia interesse per te o che si voglia scansare la fatica.)

    Tralascio sull’uso dell’ut con il quale ho un conto in sospeso da tempo (urge il supporto didattico perbacco! Ci vogliamo muovere? :@ ) ma la domanda che mi faccio però è, in generale, se sia giusto o meno mantenersi il più possibile aderenti all’originale laddove questo non alteri la resa corretta in italiano.

    In latino esiste anche il singolare. Perchè l’autore non l’ha usato e il traduttore si? Anche in italiano, nei libri di testo che non siano quelli della scuola elementare o media quasi sempre si espone al plurale e questo in definitiva è un trattato anche se camuffato con dedica a Gaio Erennio.

    Siamo nel campo delle preferenze individuali?

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