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  • in risposta a: Musicisti #12296
    imported_Tiberius
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    @Ptolemaios wrote:

    Sia sull’organo che sul clavicembalo, dato che non esiste il piano e forte “di tocco”, l’appoggio e le cadute sono inutili

    Intendevo proprio questo.

    @Andrew wrote:

    Quindi è più che concepibile che senza nulla di ciò si possa assistere a questo balletto dimenante

    OK, comunque mi riferivo solo al pianoforte, che a differenza di quasi tutti gli altri strumenti che vengono abbracciati dall’esecutore richiede un altro tipo di postura.

    Io comunque lo dico: con tanti esperti e pure di levatura, che si organizzi il concerto di Discipulus! Chi sa suonare uno strumento venga al raduno portandoselo con sé e si esibisca! E che venga Andrew con i suoi liuti, vogliamo assolutamente ascoltare un concerto di musica rinascimentale!
    Ptolemaios da Bologna così vicina non dovrebbe proprio mancare, visto che quando saremo in visita a Pisa potrà sicuramente accedere all’organo di qualche chiesa.
    E poi Phaedrus e Major in duo con le chitarre.
    Questa sì che sarebbe una serata, anzi pure due, altro che ludi (con tutto il rispetto per i Dyscoli) !!!
    Come intermezzo, concerto per campanelli da gamba in Re maggiore: alle gambe, Atticus e Alter.
    Io col pianoforte sono ormai fuori gioco (e poi mica me lo potrei portare appresso), però da qualche parte dovrei ancora avere la mia tastierina a soffio.

    in risposta a: Musicisti #12293
    imported_Tiberius
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    @Ptolemaios wrote:

    Deve avermi condizionato il fatto di aver letto, una volta, che spesso chi si muove troppo lo fa per compensare una cattiva musicalità.

    Verissimo! Tranne alcune eccezioni (Gould per es.) i più grandi pianisti del mondo che io conosca stanno completamente immobili anche quando spazzano la tastiera con i loro virtuosismi sfrenati. Michelangeli, Horowitz, la Argerich, Gilels: tutti delle statue. E’ anche una questione di baricentro (anche se per l’organo e forse anche il cembalo è meno importante credo perché non c’è tutta la questione dell’appoggio dentro la tastiera). Se ondeggi troppo perdi l’equilibrio, tiri via il peso dalla tastiera. E poi chi sta immobile e comunica solo con la musica è mille volte più affascinante, chi ondeggia e fa versacci perde di stile.

    Comunque strepitosi i video del liutista. Thank you for posting.

    in risposta a: Musicisti #12285
    imported_Tiberius
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    Io ho iniziato a 11 anni, cioè quando ero già vecchio.

    Ai tempi della scuola media possedevo una tastierina a soffio, di quelle ad un paio di ottave, e ci suonavo a orecchio dei motivi classici. Usavo chiudermi nel cesso per trovare maggiore concentrazione ed ero solito suonare seduto sulla tazza chiusa. Avevo anche un foglio di carta con scritto l’elenco dei motivi in repertorio.

    Poi il professore di musica, notato il mio orecchio, mi chiese se volessi studiare uno strumento. Io risposi, Il violino. Lui disse che insegnava solo pianoforte, e allora scelsi quello. Alla fine non mi sono pentito della scelta del pianoforte: così straordinariamente completo, dalla tecnica praticamente illimitata, unico strumento capace di imitare gli altri, può esprimere tutta la gamma dei sentimenti terreni e ultraterreni, letteratura sterminata… Un imperatore tra gli strumenti (sono di parte? :wasntme: )
    Unico difetto: non te lo puoi portare appresso! Quante estati in città perché al mare non avevo lo strumento e dovevo studiare, mentre il violino lo avrei potuto esercitare pure in spiaggia o seduto in un bosco (piaceri preclusi ad un pianista).

    @Ptolemaios wrote:

    @Major wrote:

    lo strumento è come il greco e come le belle donne: se non lo frequenti ti lascia.

    Hai ragione, ma se si è davvero musicisti non si smette mai di suonare. Tutti i giorni si sente il bisogno di studiare qualcosa (e non per pochi minuti). La musica non ti lascia mai.
    Ma per arrivare a quel livello di dipendenza 😀 non basta farlo solo per diletto, bisogna aver studiato seriamente (e non solo lo strumento).

    Questo non è proprio vero. Alcuni immensi pianisti hanno avuto crisi, anche ricorrenti, che li hanno portati a non suonare per anni. Horowitz non ha suonato per 12 anni dopo un clamoroso fiasco. La Argerich ha affermato che a periodi prenderebbe il pianoforte a calci. L’arte è ricerca interiore, e questa può sfociare spesso in conflitti a volte laceranti; allora è necessario fermarsi, cercare e pensare, e poi tornare allo strumento rinnovati. Molti artisti, per lo più personalità tormentate (le più autentiche, le mie preferite) sentono questa necessità. Ma poi sentite come suonano. Poi ci sono anche i quadrati come Pollini, la cui carriera è tutta (apparentemente) un rettilineo, ma molto spesso il rapporto fra artista e musica è di amore e odio. Il bello è che lo strumento, a differenza della bella donna, non si stanca di aspettarti, non ti tradisce, lo ritrovi sempre lì quando ti senti di nuovo pronto a farlo vibrare.

    in risposta a: Auguri a Luca! #12241
    imported_Tiberius
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    Augurissimi da me! :d:

    in risposta a: Il raduno 2008 #12120
    imported_Tiberius
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    |( (= disappointed)

    Venerdì 5 è proprio la data che avevo prescelto per sostenere il TOEFL. Mi sembra un copione già visto…
    Devo ancora informarmi sui centri che somministrano il test; non so niente circa orari etc. o sulla possibilità di slittamenti al giorno successivo in caso i test takers siano troppi. Vorrà dire che inizierò a informarmi prima del previsto.

    in risposta a: Il raduno 2008 #12116
    imported_Tiberius
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    Io ci sto, come già sai.
    Preferirei di gran lunga quel bel posto a Sellano in Umbria, per motivi affettivi (il nostro primo raduno) e pratici (più posti da vedere nei dintorni, non dobbiamo preoccuparci del cibo, luogo più vicino a Roma e a mio avviso più suggestivo).

    in risposta a: Dyscolus 2.0 #12021
    imported_Tiberius
    Partecipante

    Rèndono, rèndono… 😆

    La finite di lanciare frecciatine? In base al principio per cui tutto è relativo, è ovvio che, data l’immane vastità della pizza Peppe, aver mangiato tutta la parte condita trascurando solo qualche insignificante pezzetto del bordo (che fra l’altro è il bordo alla romana, cioè quello basso e stretto), equivale ad aver superato l’impresa.

    Be fair, please!

    in risposta a: Quante lingue vi piace? #12068
    imported_Tiberius
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    Per la gioia di Dionisio: http://www.esl-lab.com
    Ascoltati per esempio “Clothing styles” dal gruppo degli Easy; quello che però mi fa più impazzire è “A day at school”, ma non chiedermi perché …

    Davvero l’AO fa questo paragone? Mi ha letto nel pensiero 😀
    Intanto mi è venuta in mente un’altra notevole somiglianza col greco: il rilievo dato all’aspetto più che al tempo nella scelta dei tempi verbali. Illuminante a tal proposito è stata una battuta di un film che ho recentemente visto in originale (Fried green tomatoes): “I have been thinking…”, che traduce il nostro classico “Stavo pensando…”. Io avrei senz’altro detto “I was thinking”, ma l’uso del present perfect continuous sottolinea il fatto che l’azione è incominciata e si sta ancora svolgendo, mentre il semplice “I was thinking” indica solo che l’azione si sta svolgendo senza evidenziare il suo inizio. Interessante, no?

    in risposta a: Quante lingue vi piace? #12065
    imported_Tiberius
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    Atticus wrote:
    Di inglese ne capisco quanto basta per non voler ulteriormente approfondire
    Ptolemaios wrote:
    Con l’inglese non ho un rapporto felice, infatti non è fra le mie preferite (coi tempi che corrono posso solo dire: purtroppo). A proposito di questo: spesso ho notato che chi ama l’inglese non trova il francese di suo gusto

    Conosco bene questa sensazione 😆
    Dopo averlo imparato come si deve ho però dovuto dare ragione a mia sorella, che da anni mi diceva come l’inglese fosse molto più strutturalmente complesso e linguisticamente affascinante di quanto sembra (forse perché lo studiamo così male).
    Sono rimasto impressionato dalle incredibili somiglianze con il greco e il latino (nonostante siano ceppi diversi), che fra l’altro mi hanno aiutato non poco: infinitive (I want you to do that), costruzioni transitive di verbi intransitivi in italiano (to exit the airport), costruzioni personali (I was given, I was told), usi del gerundio simili al participio predicativo greco (to stay thinking), e tanto altro.
    L’uso delle preposizioni in assoluto o nelle reggenze verbali, in parte imprevedibile, presenta gli stessi insormontabili problemi che incontrano gli stranieri che studiano l’italiano: continuano a sbagliarle anche dopo vent’anni!
    I phrasal verbs sono una selva tutta da esplorare, e usarli è non poco sfizioso, mentre gli idioms e le espressioni varie sono una miniera. Divertente anche confrontarle con le rispettive espressioni italiane, che a volte risultano perderci: il nostro “non sono un uomo di mondo” diventa “I’m not a social butterfly” (più suggestiva l’idea della farfalla sociale, no?).
    Per non parlare delle strabilianti capacità sintetiche, che permettono di riassumere in due parole due quello che a noi costa sinuosi rigirii sintattici. Ma questo è un luogo comune.
    Forse continuano a non piacermi i suoni, se paragonati al francese o al tedesco, però quando faccio gli esercizi di listening dal laboratorio linguistico on line e sento quella fantastica cadenza americana dell’attore che ha registrato i dialoghi…. :inlove:
    Se vi interessa vi do il link 😀

    in risposta a: Mario Sacco del CLE #12047
    imported_Tiberius
    Partecipante

    Se non ho capito male, la collaborazione almeno in fase iniziale consisterebbe nella reciproca inserzione dei rispettivi link: e fin qui niente di speciale. Ma dai link nascono rapporti, relazioni, nuove connessioni, soprattutto se il partner è di alto livello: la telefonata perciò sarebbe auspicabile per chiarire quali potrebbero essere gli sviluppi futuri e concreti.

    Programma per autodidatti: per ora ho solo capito che si dovrebbero realizzare dei video, e non sarebbe difficile identificare dei temi o steps, ma dovresti dirmi cosa vuoi esattamente. Un elenco di argomenti o titoli degli steps (come da esempio che mi hai fatto a cena: “come si usa il dizionario”), da far leggere subito a MS? O qualcos’altro di più approfondito? Il programma per autodidatti prevederebbe altro oltre ai video? Se ne avete già parlato altrove puoi rimandarmi al blog, di cui ho perso il filo una volta partito.

    in risposta a: Evviva Discipulus! #11922
    imported_Tiberius
    Partecipante

    E si ricomincia! :~:

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