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Ptolemaios
PartecipanteNon oso pensare cosa potrebbe succedermi se smettessi di suonare per 12 anni come Horowitz: :sweat:
avrei buttato via tutto quello che ho fatto fino adesso (non so lui come ne sia uscito, e si sia poi ripreso. Meglio non pensarci). E, comunque, nemmeno ci riuscirei: è l’unico salvagente nei periodi neri.
@Tiberius wrote:Quante estati in città perché al mare non avevo lo strumento e dovevo studiare, mentre il violino lo avrei potuto esercitare pure in spiaggia o seduto in un bosco (piaceri preclusi ad un pianista).
Vero! 😀
@Tiberius wrote:[strumento] dalla tecnica praticamente illimitata, unico strumento capace di imitare gli altri, può esprimere tutta la gamma dei sentimenti terreni e ultraterreni,
Beh, con l’organo si potrebbero suonare anche composizioni a 8 voci (6 alle mani, 2 al pedale), col pianoforte no.
E non è nemmeno l’unico a poter imitare gli altri: nell’organo hai principali (il tipico suono dell’organo), oboi, cromorni, flauti, bombarde, fagotti, viole, voce umana, alcuni pure i campanelli (non quelli di Atticus 😀 )… Poi le mutazioni, come quinte, terze, la sesquialtera, i “quinteggianti” (quintadena)… Possibilità infinite di suoni e combinazioni: si possono avere anche tre piani sonori contemporaneamente, effetti d’eco, di “domanda e risposta” molto particolari. Forse sono un po’ si parte anch’io 😆 .Ptolemaios
Partecipante@Atticus wrote:
applicando nell’interstizio fra il pulsante e la cornice un fiammifero o uno stuzzicadenti che, rotto a filo della campanelliera mantenesse premuto il pulsante anche al rilascio
@Andrew wrote:
io usavo il nastro nero gommato… 😀
Che briganti… 😆
Io non l’ho mai fatto. Preferisco una tastiera doppia, comodamente seduto :D.Ptolemaios
PartecipanteChe tu ci sia no….
Auguri!!! :party: :^:Ptolemaios
Partecipante@Andrew wrote:
Comunque anche gli anglofoni cadono nel fascino del francese 😉
E anche degli italiani…
Dalida, Avec le temps
http://www.youtube.com/watch?v=S4-yfdAznJsPtolemaios
Partecipante@Andrew wrote:
Verissimo 😆 molti pianisti che poi si danno al cembalo avrebbero un tocco più delicato se sparassero sopra i tasti :rofl:
Sì, ma dicevo anche per l’interpretazione… Una volta ho sentito una sonata di Scarlatti fatta da un pianista: completamente travisata :puke:. Per non parlare poi di Bach.
@Andrew wrote:Mai fatto il continuo accoppiato ad una tiorba o un arciliuto? :inlove:
Non ho mai fatto del continuo. Però mi piacerebbe, e sicuramente prima o poi lo farò.
Con la tiorba o l’arciliuto oltre che bello da sentire sarebbe anche bello da vedere, molto teatrale: se ne vedono talmente raramente… 🙁Ptolemaios
PartecipanteBeh, la mia storia musicale è piuttosto lunga: dalle elementari! Avevo un insegnante di musica davvero molto bravo che ci faceva cantare e suonare il flauto dolce, il tutto in maniera decisamente decorosa.
Alle medie ho scelto una sezione ad indirizzo musicale e cominciato a suonare il flauto traverso, che ho proseguito poi al conservatorio.
L’organo e il clavicembalo sono arrivati un po’ più tardi, quando, in conservatorio, scoprivo i vari stili e strumenti. Da lì mi sono appassionato al barocco (e a Bach :inlove: col suo contrappunto), e il flauto è passato decisamente in secondo piano. Avrei voluto potermi iscrivere subito a clavicembalo (l’organo l’ho incontrato dopo), ma una legge italiana prevede che si possa studiare clavicembalo solo dopo il diploma di pianoforte o organo (scegliere il pianoforte per arrivare al cembalo è una cosa decisamente inutile, se non dannosa: come si può crescere artisticamente sul pianoforte e poi diventare buoni cembalisti? Sono strumenti troppo diversi, sia per letteratura sia soprattutto per modo di suonare!).
Così, scartato a priori il pianoforte (nel Romantico proprio non mi ci ritrovo), ho scelto l’organo. Ma non è stata, alla fine, una costrizione mal sopportata: l’organo e il clavicembalo sono strumenti che hanno moltissimo in comune, e, prima o poi, uno chiama l’altro, è quasi impossibile scinderli del tutto, e gli stessi organisti antichi erano sempre anche clavicembalisti.
@Major wrote:lo strumento è come il greco e come le belle donne: se non lo frequenti ti lascia.
Hai ragione, ma se si è davvero musicisti non si smette mai di suonare. Tutti i giorni si sente il bisogno di studiare qualcosa (e non per pochi minuti). La musica non ti lascia mai.
Ma per arrivare a quel livello di dipendenza 😀 non basta farlo solo per diletto, bisogna aver studiato seriamente (e non solo lo strumento).Ptolemaios
PartecipanteCome struttura non è molto differente da un normale liceo: ci sono materie dette “culturali” e altre, di indirizzo, “musicali”.
Ha lo scopo di fornire un’istruzione di scuola superiore a chi vuole anche studiare musica (per non appesantire troppo lo studio, visto che, di fatto, di seguono due scuole insieme): infatti, per iscriversi di deve obbligatoriamente studiare uno strumento nel conservatorio che “ospita” (sono nelle stessa sede: a Parma è un ex convento) il liceo. In Italia ce ne sono solo due, uno a Milano e l’altro a Parma, che è quello che ho fatto io. Uno “svantaggio” rispetto agli altri licei è che gli esami sono due: l’altro è alla fine della seconda, e serve a controllare la preparazione su tutte le materie musicali studiate nel biennio (e, secondo me e molti altri, anche a fermare chi non ha attitudini: nel passaggio da seconda a terza una parte della classe, nella maggior parte dei casi, sparisce). Non è una scuola molto affollata: la sezione è una sola e la media per classe è di quindici studenti. 😀
L’idea in sé ottima: unisce alle ore scolastiche del mattino alcune delle materie musicali (obbligatorie anche per chi è iscritto solo al conservatorio) che completano lo strumento studiato (armonia, solfeggio, storia della musica e canto corale, oltre allo strumento complementare che deve per forza essere in altro orario, come poi anche lo strumento principale).
Dico che non è granché perché basta avere buoni voti nelle materie musicali e per le altre si riesce sempre ad arrangiare qualcosa.
Però nelle materie musicali bisogna studiare: per quelle l’eventuale esame a settembre c’è sempre stato.Ptolemaios
PartecipanteEh sì, Sempronia ;( . Ho solo qualche ricordo dell’epica fatta alle medie.
Il liceo che che ho fatto, a parte la musica (infatti i “negati” oltre il biennio non vanno), non vale granché. E l’ho scoperto dopo.
@Dema wrote:[mi scuso sin d’ora per eventuali omissioni eo imperfezioni, la memoria è quel che è 😆 ]
😮 La memoria è quel che è? Se davvero quella lista è tutta opera tua hai una memoria che si potrebbe paragonare allo stomaco di Peppone…
Comunque grazie 🙂Ptolemaios
PartecipanteAugurissimi, Luca! :^:
Ptolemaios
Partecipante@Major wrote:
nel diametro, intorno ai 65cm.
65 cm??!! 😮 Dalle foto davvero non sembrava.
Aiuto… Quella non è una pizza, è una ruota da bus a due piani!
Peppo, ma dove l’hai fatta stare tutta? Hai le tasche in bocca come i criceti?
Complimenti, palma e contropalma! :clap:
@Francy wrote:Non per spaventarti ma io, se fossi in te, non lo sfiderei proprio Peppone: lui è un alieno. :sweat:
Credo proprio che sia meglio ascoltarla, Ivan. A meno che tu non voglia finire la serata al pronto soccorso…
Ptolemaios
PartecipanteSarebbe possibile avere una misura approssimativa della circonferenza di tale mitica pizza?
Sarei curioso di immaginarmi quanto possa essere capace lo stomaco di un tale alieno :lol:.
Io non ci provo nemmeno: una pizza standard mi è quasi troppa. 😡Ptolemaios
PartecipanteMagari anche in greco 😛 …
Ptolemaios
PartecipanteOportet quaerere ex Peppone… Ipse habet domi!
Ptolemaios
Partecipante@Dionisius wrote:
amore captus sum
Amore captus es? Quando? Temporibus Romanorum :D?
Fortasse est rectius “capior”… Aut est perfectum more graeco? Optimum eo in loco esset: Amore captus es, ergo nunc amas…@Atticus wrote:
Et armarium frigidarium [uxor] obstruivit!
Miselle Attice… ;(
Garum edere non potes… Scripsisti te condimenta salutauisse! Tibi restant duo diligendae: aut ire in Insulam Celebrum (illic colesterolum euanescet sine dubio :D) aut fugas parare in bonam tabernam uxore medicoque uictis potione quadam somnifera. 8) 😉Ptolemaios
Partecipante@Dema wrote:
Sei troppo sofisticato per divenire un anglofono 😛
Non sai quanto… In effetti ho molto di Wilde (a parte la lingua, ovvio 😆 )
@Tiberius wrote:“I have been thinking…”, che traduce il nostro classico “Stavo pensando…”. Io avrei senz’altro detto “I was thinking”, ma l’uso del present perfect continuous sottolinea il fatto che l’azione è incominciata e si sta ancora svolgendo, mentre il semplice “I was thinking” indica solo che l’azione si sta svolgendo senza evidenziare il suo inizio. Interessante, no?
Proprio come un sano perfetto! 😮 😀
@Dionisius wrote:c’è pure il patito di anglistica (che sarei io)
C’è bisogno di tutti! 😉
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