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  • in risposta a: Assimil Vs Familia romana #14223
    Gabriele
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    Grazie Hostilius.
    Ad ottobre comunque inizierà i corsi all’università di greco e latino per principianti, vi farò sapere su come mi trovo.

    in risposta a: Facebook #14279
    Gabriele
    Partecipante

    Va bene, ne terrò conto, mi scuso se la filippica ha urtato certe sensibilità, ma non mi scuso, per il mio pensiero su cosa rappresenta l’Italia oggi, e cosa ha rappresentato in passato.
    Riguardo la latinità, la romanità, e tutto il corredo letterario-ideologico antico, facendo le debite proporzioni che tengo sempre a mente, ma allo stesso tempo mai dimentico (come fanno altri secondo cui è improponibile infilare in schemi attuali i comportamenti antichi, in realtà il comportamento è l’unica cosa che è sempre costante nell’uomo dai tempi in cui alzò lo sguardo al cielo e cominciò a chiedersi che cosa fosse la volta trapunta di stelle) che parliamo di esseri umani, mossi da passioni come le nostre, e non di alieni sconosciuti; vorrei sapere da chi ne sa più di me, se c’è qualche accenno ad un protopacifismo nell’ultima età repubblicana. OVviamente non mi riferisco alla Pax osannata dai letterati dell’epoca, è un concetto molto diverso da ciò che intendo io. A chi piace dover uccidere e rischiare di essere ucciso, dover perdere persone care e beni materiali cui si è legati? Penso proprio nessuno, e non giustifica la ricerca della gloria. Ma non ho mai letto nessun riferimento alla “pace senza se e senza ma” a tutti i costi, anche di cedere, senza motivo territori, sovranità, popolazione. Augusto ottenne la pace sì, ma dovette combattere, e se guardiamo indietro, di solito è così che si ha la pace. Quando si arriva ad una tensione eccessiva nei rapporti tra le nazioni, c’è la rottura di un equilibrio, che si riottiene con la guerra, poi un periodo di pace dove si sedimentano nuove tensioni, ecc. Non sto facendo apologia del sistema, spero sia chiaro, solo un’analisi di come si sono svolte sempre le cose. Oggi, data la potenzialità distruttiva delle armi moderne, esso è bloccato. Non è affatto vero, come dice qualcuno interessato ad attrarre un pubblico sensibile a se, che il mondo è “pieno di guerre” e disastri vari. In periodi anteriori, guerre e violenze brutali, per non parlare di disastri naturali sconosciuti, avvenivano in numero molto superiore i primi, e pari i secondi, ma oggi la globalizzazione porta a conoscere tutto di tutti. Questo però non modifica il bilancio generale, che è di notevole serenità rispetto, faccio un paio di esempi, al timore di un contadino balcanico nel IV secol di essere aggredito e ucciso da una banda di barbari, o di un ugonotto aquitano, ma gli esempi sono moooolto numerosi naturamente.

    in risposta a: Facebook #14277
    Gabriele
    Partecipante

    Perché Atticus?

    in risposta a: Ave #14251
    Gabriele
    Partecipante

    Non sei prolisso, anzi molto interessante. 😉
    Ma dove hai imparato queste cose?

    in risposta a: Ave #14250
    Gabriele
    Partecipante

    Secondo me la spiegazione è ancora un’altra… Il fatto è che su facebook la gente ha di solito un profilo con proprio nome e cognome, che considera fortemente personale. Da condividere solo con amici veri, o con pochi altri intimi virtuali.
    Atteggiamento secondo me risibile, ma tant’è. Io per garantire la mia riservatezza ho fatto un profilo in cui solo il mio nome è reale, per il cognome ho ripreso semplicemente il genitivo del toponimo. Chi mi conoscere realmente sa come mi chiamo, non può trovarmi, ma lo trovo io, se lo voglio. Per chi non mi conosce realmente è sufficiente quel profilo (che è l’unico che ho in ogni caso) per restare in contatto con me, e se il caso, come è capitato a volte per scambarsi corrispondenza vera ecc. non ho problemi a dire realmente come mi chiamo a persone fidate.

    in risposta a: Facebook #14274
    Gabriele
    Partecipante

    Purtroppo l’aggiornamento più recente riguarda la marcia per la pace di assisi [sic] (non dovrei appuntare questa nota proprio in un sito come questo, ma siccome sovente questo segno usato in filologia che significa semplicemente “è così”, è stato scambiato per un “sigh” fumettistico, e in questo caso ho dovuto poi io stesso scrivere sommessamente SIGH di rimando, ritengo non sia del tutto inutile scriverlo a costo di apparire stucchevole), che vorrei capire cosa c’entra colla latinità (e non parlo qui dei “latinos”, “chicanos” sudamericani ed altri usurpatori mezzi indio e/o di colore che con i latini veri centrano come i cavoli a merenda)… Lo chiedo ben conscio che ad oggi, e da ormai oltre un sessantennio, la cultura humanitatis è completamente monopolizzata da “intellettuali” o sedicenti tali, di sinistra, e quindi pacifisti, con l’ovvia aggiunta di preti, teologi e compagnia bella. Tempo addietro in un messaggio mi “scagliai” contro il comunista e pacifista Canali, pure insigne latinista. Ripropongo qui quella che secondo me è un’aporia bella e buona. Non ho scritto io il libello Contro la guerra, ma lo ha fatto lo stesso autore oggi ultra ottantenne che ha tradotto (egregiamente) tante opere latine, e al quale è stato dedicato quel monumento letterario di Arma virumque, studi in onore del succitato.
    Questo significa forse che io sono un guerrafondaio, un violento, uno che picchia la gente? Al contrario. Ma conosco abbastanza la cultura latina per riconoscere, cosa che Canali e milioni come lui che si credono alti intellettuali dell’antichità, tradendone lo spirito però col loro pacifismo radicale, che la guerra è sempre stata considerata una necessità “necessaria”, e non tanto per stupide (o almeno oggi così le consideriamo), e vane ricerche di immortalità nella gloria come facevano i greci sulle orme di Achille. Quanto necessaria alla politica intesa come civile convivenza degli uomini, i quali non essendo buoni ed essendo impossibile che tutti lo divengano nonostante la cultura e un indottrinamento di buoni propositi, rende necessaria l’uso della violenza armata, a monopolio della Res Publica.
    Se devo partecipare a una marcia, tempo, voglia e denari per il viaggio permettendo, parteciperei molto volentieri a quelle in programma per il 10 febbraio, giornata del Ricordo, disertate dalla massa, che pensa solo alla pace, a calare le braghe, salvo poi incazzarsi se le tocchi nel loro “particulare” per citare Guicciardini. L’atteggiamento più laido che possa esserci, quello ipocrita, pacifista a parole per cose lontane da sé, violento e feroce come bestie per ciò che le riguarda più strettamente.
    Ecco perché io questa gente non solo non la capisco, ma la ripudio come “profondi” conoscitori della cultura latina, i romani del tempo di Cicerone e Cesare sarebbero semplicemente inorriditi a sapersi rappresentati da costoro. Mi ripeto, ancora una volta: non basta conoscere la grammatica, morfologia, sintassi, magari saper scrivere in esametri un bell’epigramma, non basta amici miei. Se si vuole veramente padroneggiare la cultura latina bisogna comprenderne, e valorizzarne, perché nei rapporti fra uomini e gruppi umani non ha perso un filo del suo valore originario, anche l’atteggiamento verso la vita.

    in risposta a: Ave #14246
    Gabriele
    Partecipante

    Bellissima spiegazione tiberius, sapresti dirmi cosa sono i gradi nella formazione delle parole?

    in risposta a: Ave #14243
    Gabriele
    Partecipante

    Una cosa che non c’entra niente, ma che mi è venuta in mente, il nome Agazia, Ἀγαθίας , in latino: Agathias, ha qualche attinenza con la grazia Aglaia o Aglea?

    Agazia è considerato da alcuni grecisti come l’ultimo degli epigrammatici di tradizione antica… Io non lo so, non mi intendo di metrica e lirica, e dubito avrò tempo in questa vita di imparare convenientemente anche la metrica greca per apprezzare certe raffinatezze, ma lo conosco come storico, e posso dire che è noioso e la sua cronaca estremamente arida, anche se purtroppo l’unica per il periodo dopo Procopio e a parziale integrazione di questo (che però è su un altro pianeta, anche se anch’egli scarso rispetto ai suoi modelli, però diciamo potabile e da indicazioni abbastanza utili). Ma, giusto per non smentire la metafora che la pietra ruzzola fino a che non ha toccato il fondo, le cronache successive sono ancora peggiori… Teofane, Teofane Continuato, altre minori fino a Psello ecc… Spesso la parte “antica”, ripresa da altri autori, sono solo dei commentari in cui le fonti antiche sono copiate a brani, e questa loro scarsezza ha avuto almeno il merito di preservarci frammenti di opere perdute veramente valide, ma sono dello stesso parere di Gibbon sulla natura di queste opere, la cui utilità è data unicamente dal fatto di essere le sole in un periodo per cui non abbiamo altro.

    in risposta a: Ave #14242
    Gabriele
    Partecipante

    Ciao Aglaia, ho letto la traduzione del tuo nome, sei fortunata ad avere fatto il liceo classico, perché almeno hai le basi di latino e greco, io devo procurarmele, e con immensa fatica. A tal proposito, se hai trovato il forum cercando Osberg, forse hai il suo metodo di studio, che sto adoperando anche io, più che altro per lessico e pronunzia assieme ad assimil, mentre per la grammatica, oltre al manuale di Diotti (che uso poco a dire il vero e ora spiegherò il perché), mi affido ciecamente alle videolezioni del Prof. Polara, luminare latinista, che purtroppo usa (data anche la natura del corso credo), la pronunzia ecclesiastica, ma a me è indispensabile per morfologia e sintassi, che ovviamente negli altri corsi, non è spiegata. Sono arrivato alla lezione 21, vado molto lento, perché devo trascrivere ogni cosa che dice, come un monaco amanuense, ma almeno mi restano più impresse le cose, i corsi intensivi del resto se devono servire, devono appunto essere intensi, voi avete avuto la fortuna di imparare queste cose con un docente fisicamente presente, in 5 anni, ed in un età dove i neuroni apprendono meglio. Ma chi è causa del suo mal pianga se stesso! Non oso pensare al greco per cui non avrò le videolezioni, temo mi dovrò accontentare di poco…

    Tornando a noi, a tuo figlio (così giovane e già madre, però, complimenti) insegna la pronuncia restituta, se un giorno vorrà diventare un latinista gli servirà in ambito scientifico, tanto la ecclesiastica la imparerà a scuola, volente o nolente. Tanto Osberg parla in restituta, ed è anche più preciso dell’assimil, secondo me, che però ha il merito di farti ascoltare un vero discorso tra più persone. A dicembre pare uscirà la nuova edizione di assimil latino, con entrambe le pronunce, mentre in greco esiste già, ma come dicevo, a me sembra un po’ enfatica e stucchevole, non lo so, vorrei confrontarla con voi che avete frequentato la scuola con pronunzia erasmiana etacistica (mentre questa è molto più avanzata e deriva dagli studi Vox Graeca del prof. Allen, quando in Italia supereremo il Rinascimento e tutti i suoi errori, non sarà mai troppo presto).

    in risposta a: Ipponatte #14237
    Gabriele
    Partecipante

    Quindi Tiberius, Ipponatte, al pari degli altri lirici arcaici, si rivolgeva, si identificava, o ancora, faceva parte della comunità sociale descritta nei suoi versi? Che cosa se ne può dedurre in termini generale?
    E, possibile che, considerando la similitudine delle nature umane in ogni epoca e in ogni luogo, non vi fosse, per chi dotato del dono della poetica, uno sfogo della propria condizione, anche nella lirica che si andava a comporre?

    P.S.
    Sui rapporti tra maggiorenni e minorenni, purtroppo in Italia c’è una grande ignoranza e superficialità quando si affronta questo temo considerato “scottante”. Non voglio andare fuori tema, ma intendo precisare una cosa, se chiedi a 100 persone, vedrai che 90 di esse, probabilmente, ti risponderanno che avere rapporti, consensuali s’intende, con minorenni è illegale. Niente di più falso, il nostro codice penale prevede la completa legalità di rapporti con 14enne, e non ci sono “limiti di età” per l’altro partner, potrebbe avere anche 90 anni per assurdo. Restrizioni particolari vi sono per chi ha responsabilità di tutore, in questo caso il limite è elevato a 16.
    Ma non fidatevi mai di chi sostiene, convintamente e pervicacemente per giunta, che amare una o un minorenne, è sic et simpliciter, reato. Non lo è, e tanto meno è classificabile come pedofilia, oltre i 14 anni di età. Al di sotto evidentemente ci sono dei problemi, ma non credo possano risultare particolarmente attraenti dal punto di vista sessuale una ragazza o un ragazzo di 12 anni, al contrario di una di 15 che spesso lo è e molto.

    in risposta a: Ipponatte #14234
    Gabriele
    Partecipante

    Quando vedo qualche bella ragazza o ragazzina, non posso fare a meno di pensare che la bellezza dai 14 ai 18 anni era estremamente apprezzata nell’antichità, in realtà lo sarebbe anche oggi, se non ci fossero forti censure sociali.
    E guardandole belle tranquille divertirsi, pensare alle cose che oggi ci appaiono “normali”, ragazzetti, uscite, telefonini, trucchi, passatempi vari, il pensiero mi corre a quelle pur giovanissime e belle (sicuramente ce ne saranno state), che vivevano senza alcuna protezione, se povere nel contesto descritto da Ipponatte, e per secoli e secoli dopo di lui… Questo mi fa pensare alla relatività delle cose e la caducità.

    in risposta a: Assimil Vs Familia romana #14221
    Gabriele
    Partecipante

    Ciao Tiberius,
    sì in effetti ho qualche difficoltà con il ph da pronunciare, ma credo sia un po’ l’effetto degli “apostati”, cioè per far dimenticare il proprio passato retaggio, diventa più realista del re… Gli esempi sono innumerevoli nella storia, fino a quello più drammatico nella storia recente di ebrei e Mischlinge in Germania, forse lo stesso Hitler, certamente molti gerarchi e capi. Ma non divaghiamo..
    Di familia romana c’è anche un eserciziario? Ho provato anche l’assimil per il greco antico, ma mi sembra che gli attori lo parlino in maniera troppo… come dire, enfatica. Non penso proprio che Pericle, o Demostene, o Socrate, parlassero al popolo o ai discepoli con quel tono…

    in risposta a: Ennio VI #14182
    Gabriele
    Partecipante

    Major, ok per la password, capisco il problema, anche se, sono sincero, è la prima volta che sento di attacchi così massicci ad un forum sostanzialmente sconosciuto, già al panorama italiano, figuriamoci ai cinesi… Questo genere di attacchi li riservano a forum famosi e massicciamenti frequentati, ma tant’è in qualche modo ci saranno arrivati.

    Riguardo la sessione invece, mi confermi che è una scelta dell’amministrazione quelal dei soli 20 minuti. Mi dici di tnere aperta la connessione… Già, ma io di notte sono proprio da un pc condiviso, come quelli dell’uni ecc. Per cui sì, anche con voto alto al diploma, sarei proprio tordo se facessi come dici tu, invece mi aspetto (aspettavo) che almeno lasciando un messaggio in itinere, con pagina aperta, potessi anche assentarmi, vuoi per lavoro, o altro. Aggiungerei che questo metodo, favorendo proprio la spunta dell’opzione su pc condivisi per evitare di dover essere sempre attivi sul forum, aumenta la possibilità la penetrazione nel proprio profilo. Riguardo ebay e facebook, non so di che risorse dispongano, ma ti assicuro che se uno lascia aperta la connessione e quello che viene dopo si mette a far danni, li fa punto e basta, non ci sono sotto controlli di sicurezza, sei dentro con il tuo login, e tanto basta. Addirittura facebook ance se non spunti la casella per mantenere la connessione, torni al tuo account anche se chiudi la finestra del browser e solo spegnendo il pc sei sicuro che il prossimo operatore non si troverà sulla tua pagina con tutti i privilegi del padrone di casa.
    Comunque se la vostra scelta è questa, tale sia, mi permetto però di dissentire e mostrare come non sia affatto un buon lavoro una serie, senz’altro eccessiva, anche considerando la scarsa frequentazione e la decisa impossibilità di creare grandi danni (al massimo uno che vuole fare uno scherzo e si trova il login di un utente aperto scrive un post di insulti e pace si spiega l’accaduto), di misure di sicurezza che manco il pentagono.

    in risposta a: Ennio VI #14179
    Gabriele
    Partecipante

    Avevo scritto un messaggio articolato… che poi ho dovuto abbandonare causa vespe, comunque il login di questo forum è quanto di più assurdo ho mai visto, senza offesa… Viene richiesta una password ultrasicura, manco fossimo al pentagono, non solo, anche se rimani colla pagina aperta, questa dopo un po’ scade, come mi è accaduto prima, facendomi perdere tutto… Mah, neppure ebay ti fa scadere la pagina o ti richiede pass tanto complicate, e lì hai a che fare con soldi e transazioni…

    Comunque, ricapitolando molto brevemente, forse non ci siamo capiti, ma secondo me il laboratorio di latino deve essere obbligatorio PER TUTTI quelli che non l’hanno fatto alle superiori, indipendentemente dal voto (un ipsia 100/100 ad esempio lo deve fare, un 60/100 dello scientifico magari no se non vuole), idem per greco, e qui lo devono fare proprio tutti, tranne quelli del classico ovviamente. Una volta reso obbligatoria la frequenza, e magari un esamino finale, anche senza votazione, è attestato che tu HAI una conoscenza, se pur sommaria (quanto quelli ceh vengono da una scuola superiore dove la materia era presente), della lingua, e il prof di letteratura con cui farai l’esame vero (i labo non sono mai tenuti da ordinari naturalmente, ma da assistenti o ricercatori), poi non avrà nessuna ragione di arrabbiarsi.

    in risposta a: Forum smorto #14156
    Gabriele
    Partecipante

    Atticus me le farai delle videolezioni di greco? :devil: :rofl:

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